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Fotovoltaico, una petizione per ampliare lo “scambio sul posto altrove”

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Attualmente solo le Amministrazioni Comunali fino a 20.000 abitanti e il ministero della Difesa in possesso di impianti fotovoltaici possono attivare un contratto di scambio sul posto delocalizzato, che viene chiamato "scambio sul posto altrove" (SSA).

Mentre nello scambio sul posto il punto di prelievo deve coincidere col punto di immissione, nello scambio altrove non c’è obbligo di coincidenza tra i due punti,ovvero produzione e consumo sono in luoghi diversi (vedi Definizioni Tecniche sullo scambio sul posto, aggiornate al 1 aprile 2016).

fotovoltaico-ssa-gse

Quindi un impianto FV su un edificio A può beneficiare dello scambio sul posto sia con l’energia prelevata dall’edificio A, sia con l’energia prelevata da un secondo edificio B diversamente dislocato.

Ad esempio: supponiamo di installare un impianto di circa 50 kW su un grande magazzino comunale, che consuma poca elettricità. Con lo scambio sul posto tradizionale il GSE ripagherebbe solo l’energia prelevata, ed eventualmente ripagherebbe la differenza tra energia immessa e prelevata con la liquidazione delle eccedenze.

Con lo “scambio altrove – SSA” con il tetto di una scuola, il GSE ripagherà l’energia immessa dall’impianto FV, che così avrà un valore minore di quello attribuito alla somma dell’energia prelevata dai due edifici.

Una recente petizione indirizzata al ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, al presidente della 10a Commissione Industria, commercio, turismo del Senato, Massimo Mucchetti e al presidente della X commissione Attività Produttive della Camera Guglielmo Epifani, chiede che questa possibilità sia concessa anche ai cittadini possessori di impianti fotovoltaici per qualsiasi potenza nominale attraverso una modifica del decreto Legge 91/14 in materia di scambio sul posto.

Per i promotori una tale modifica sarebbe importante perché aprirebbe molte altre prospettive per le installazioni di impianti FV così da far ripartire il mercato. Si potranno ad esempio sfruttare i tetti dei capannoni per installare impianti fotovoltaici la cui produzione potrà essere assoggettata a più convenzioni di scambio sul posto relativi a punti di fornitura localizzati ovunque in Italia.

L’iniziativa è promossa da Raffaele Frulio, esperto del settore delle rinnovabili.

La petizione su Progressi

Fonte


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