La Cina ha aperto il suo primo tratto di strada solare: si trova nella città di Jinan, capoluogo della provincia nord-orientale di Shandong, lungo 2 km della Jinan Expressway, che con sua lunghezza di oltre 2.000 km collega Jinan con Guangzhou, capoluogo della provincia meridionale del Guangdong.
Mentre Siemens sta testando in Germania il primo tratto di filobus elettrici per il trasporto merci e la e progetti analoghi sono portati avanti in Europa e negli Stati Uniti, le sperimentazioni che continuano a interessare le infrastrutture confermano il loro ruolo sempre più importante, e per troppo tempo sottovalutato. E confermano anche come la Cina, resa ancora forte dai capitali e da tassi di crescita sempre ampiamente positivi sebbene in stabilizzazione, sempre più spesso sia totalmente al passo, se non in anticipo, rispetto ai “concorrenti”, sottolineando anche la sua ambigua ambivalenza.
Questo tratto di strada solare è operativo dalla fine del 2017 ed è stato realizzato dal Qilu Transportation Development Group, società di costruzioni e servizi basata a Jinan e specializzata nella realizzazione e gestione di infrastrutture, con il supporto scientifico della Tongji University (Shanghai), che ha seguito la progettazione e lo sviluppo del sistema tecnologico alla base dell’intervento.
A livello stratigrafico, i comuni strato di usura (l’asfalto) e quello sottostante (il binder) di una parte del tratto meridionale dell’Expressway (il South Ring) sono stati sostituiti da moduli composti dalla sovrapposizione di tre differenti strati. Le celle fotovoltaiche, al centro, sono collegate a inverter prodotti dalla compagnia cinese Growatt di Shenzhen e sono doppiamente protette: inferiormente da una base che permette l’appoggio sulla fondazione stradale e superiormente da uno strato di cemento trasparente che dovrebbe dare durevolezza alla pavimentazione, carrabile, consentendo contemporaneamente alla luce solare di raggiungere il silicio delle celle.
Nonostante sia esso stesso ancora in fase sperimentale, il progetto appena completato a Jinan ha avuto una sua fase preliminare nella realizzazione in città di un prototipo di 660 mq che è stato operativo dall’inizio del 2017. Questa pavimentazione di prova, oltre a testare il funzionamento del sistema e i suoi materiali, ha permesso anche di fare delle verifiche sull’efficacia del suo sistema integrato di sbrinamento, che sfrutta la presenza dell’energia elettrica (e del calore da questa prodotto) per prevenire la formazione del ghiaccio e sciogliere la neve durante i mesi invernali.
Il progetto delle strade solari non è nuovo: in diversi paesi, l’Europa in testa, si sta infatti da tempo lavorando sul loro sviluppo, anche se con alterne fortune. Nel 2016, negli Stati Uniti, un accordo tra lo stato del Missouri e la startup Solar Roadways, produttrice di pannelli solari brevettati, sembrava avere avviato il rivestimento di un tratto della Route 66 con i suoi pannelli rivestiti di vetro temperato. Inserito nel programma statale Road to Tomorrow, il progetto è tuttavia oggi fermo per problemi nella scelta del contractor.
Di maggiore successo sembrano essere i progetti avviati in Europa. In Olanda, da sempre una delle nazioni più all’avanguardia, il consorzio SolaRoad lavora dal 2010 allo sviluppo di un sistema che è stato sperimentato su una pista ciclabile vicino a Krommenie. Qualche anno più tardi, in Francia, il produttore anglo-francese Colas ha rivestito cin i pannelli multistrato del sistema Wattway 1 km delle strade di Tourouvre-au-Perche, in Normandia, dopo avere eseguito test di successo a Grenoble e Chambéry. Wattway è poi sbarcato negli Stati Uniti, dove poco più di 500 mq dimostrativi sono stati installati sulla Strada Interstatale 85 al confine tra Georgia e l’Alabama.
Mentre i potenziali benefici di strade e autostrade solari sono chiari (e sicuramente suggestivi), in primis la produzione di energia da fonte rinnovabile attraverso le grandi superfici delle strade e la creazione di vere e proprie reti di infrastrutture “smart” che consentano, ad esempio, anche la ricarica di veicoli elettrici, non mancano i dubbi, che oggi valgono per tutti: costi a parte, che ancora nessuno è in grado di quantificare, l’effettiva durata degli elementi, soprattutto se posati sulle strade più trafficate, ma anche la loro capacità effettiva di produrre energia.