I chiarimenti delle Entrate su: detrazione per l’installazione colonnine ricarica auto elettriche, acquisto di veicoli elettrici non inquinanti, ecotassa
A partire dal primo marzo la metà delle spese sostenute per l’istallazione di colonnine ricarica auto elettriche si potranno detrarre dalle tasse: una misura aggiuntiva verso la mobilità elettrica.
Tra le novità della legge di Bilancio 2019 (art. 16-ter), vi è la detrazione del 50%, a partire dal 1° marzo 2019 fino al 31 dicembre 2021, per le spese relative all’acquisto e alla posa in opera di infrastrutture di ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica.
Questa agevolazione è perfettamente in linea con la direttiva 2018/844/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia che prevede l’accesso agli incentivi per l’installazione dell’infrastruttura di ricarica, oltre ad alcune semplificazioni burocratiche.
Bonus 50%, in cosa consiste
La detrazione spetta nella misura del 50% delle spese sostenute ed è calcolata su un importo complessivo non superiore a 3.000 euro; sono inclusi i costi iniziali per la richiesta di potenza addizionale fino ad un massimo di 7 kW.
La detrazione va ripartita, tra gli aventi diritto, in 10 quote annuali di pari importo.
Ad esempio: se per l’installazione di una colonnina domestica le spese ammontano ad un totale di 3.000 euro, si potrà detrarre fino a 1.500 euro, risparmiando 150 euro l’anno per 10 anni sulle tasse; nel caso si spenderà oltre i 3.000 euro, il massimo su cui calcolare le detrazioni sono sempre pari a 3.000 euro.
Per accedere all’agevolazione, le infrastrutture di ricarica dovranno essere dotate di uno o più punti di ricarica di potenza standard non accessibili al pubblico; ossia sono agevolabili le colonnine poste a servizio di condomini o delle singole abitazioni.
Le stesse detrazioni si applicano, quindi, anche ad infrastrutture installate sulle parti comuni di edifici condominiali come per esempio: box o parcheggi privati.
Rimaniamo in attesa del decreto del Ministro dello sviluppo economico per la disciplina applicativa e le procedure di concessione della detrazione.
Gli obblighi per i nuovi edifici
La direttiva europea 2014/94/UE stabilisce che, a partire dal 2019, ogni costruzione nuova o da ristrutturare in Europa dovrà avere almeno un punto per la ricarica auto elettriche; anche in Italia, secondo quanto disposto dal dlgs 257/2016, dal 1° gennaio 2018 il conseguimento del titolo abilitativo per i nuovi edifici deve essere vincolato alla predisposizione di infrastrutture elettriche per la ricarica dei veicoli.
In particolare, gli immobili soggetti all’obbligo di predisposizione l’installazione di colonnine di ricarica auto elettriche sono:
- gli edifici non residenziali di nuova costruzione di superficie superiore a 500 metri quadri;
- gli edifici residenziali di nuova costruzione con almeno 10 unità abitative;
- gli edifici già esistenti sottoposti a ristrutturazione edilizia di primo livello (intervento che coinvolge almeno il 50 % della superficie lorda e l’impianto termico).
Le infrastrutture elettriche predisposte dovranno permettere la connessione di una vettura da ciascuno spazio a parcheggio coperto o scoperto e da ciascun box per auto, siano essi pertinenziali o no, in conformità alle disposizioni edilizie fissate nel regolamento stesso.
Il provvedimento, inoltre, stabilisce di realizzare sul territorio un numero adeguato di punti di ricarica accessibili al pubblico entro il 31 dicembre 2020.
Risoluzione AE 32/2019
Al fine di fornire utili chiarimenti ai vari dubbi avanzati dai contribuenti, con la risoluzione n. 32/E l’Agenzia delle Entrate ha fornito le prime indicazioni relative a:
- detrazione sulle spese delle colonnine per i veicoli elettrici;
- come usufruire del contributo per l’acquisto di un veicolo nuovo a basse emissioni;
- come si paga l’”ecotassa” l’imposta per l’acquisto dei veicoli più inquinanti acquistati ed immatricolati dal 1° marzo 2019 al 31 dicembre 2021.
Ricordiamo, infine, che è già disponibile il nuovo portale per gli incentivi sulla mobilità sostenibile, per la richiesta di contributi per l’acquisto di auto a ridotte emissioni.