Essere in possesso del certificato di conformità dell’impianto elettrico oltre al fatto che è ormai obbligatorio, è una garanzia prima di tutto per la nostra sicurezza. Infatti in casi di malfunzionamenti potrebbero verificarsi incidenti domestici seri come ad esempio corto circuiti e incendi.
Il certificato di conformità dell'impianto elettrico, o la dichiarazione di rispondenza dell’impianto elettrico (documento che sostituisce il certificato di conformità), sono assolutamente necessari per lo svolgimento di alcune attività burocratiche, per esempio:
- Locazione di immobili
- Allacciare una nuova utenza
- Vendita di immobile
- Ottenere la certificazione di agibilità di un locale commerciale
Se non si hanno almeno uno di questi due documenti non sarà infatti possibile avviare nessuno di questi lavori in maniera legale.
Come si ottiene il certificato di conformità dell'impianto elettrico?
Un decreto ministeriale del 2008 ha ordinato che tutti gli impianti elettrici venissero regolarizzati dalla fase progettuale fino alla manutenzione. Quindi come è possibile ottenere un certificato di conformità dell’impianto elettrico? In due modi: facendo riferimento agli elettricisti professionisti abilitati con almeno 5 anni di esperienza nel settore altrimenti non gli è permesso il rilascio della dichiarazione di rispondenza dell'impianto elettrico. Oppure richiedendo la dichiarazione di rispondenza, cioè una relazione tecnica dell'impianto elettrico che deve essere depositata dopo il collaudo dell’impianto e solo dopo dei test di controllo obbligatori che attestano la regolarità dell’impianto elettrico.
Cosa è la relazione di conformità tecnica di un impianto elettrico?
Dopo che tutti i test di controllo sono stati effettuati ed il certificato viene firmato e timbrato, vengono rilasciati una serie di documenti e allegati con il risultato finale di tali test.
In questi documenti sono riportate: l'ubicazione, le diramazioni, le deviazioni, i dati o della ditta che si è occupata dello svolgimento del test e quindi della documentazione della certificazione, o i dati del professionista stesso. Nel caso in cui le planimetrie originarie del progetto dell’impianto elettrico non ci fossero o non fossero aggiornate, il professionista o la ditta deve compiere e aggiungere ulteriori test extra per far quadrare il progetto originario.
Ci sono casi in cui non si abbia a disposizione il certificato di conformità dell'impianto elettrico e il professionista è impossibilitato nel rilasciare la dichiarazione di rispondenza dell’impianto per non risultare idoneo o non conforme. Come bisogna comportarsi in queste circostanze?
Se per caso dovesse accadere che l’impianto non risulti a norma o non corrispondesse al progetto originale, la ditta o l'elettricista è obbligato a dovere strutturare da capo un progetto d’impianto elettrico nuovo capace di assicurarne l’idoneità. Questa è una prassi abbastanza frequente per quanto riguarda le strutture antiche, capita infatti che il relativo computo metrico o qualunque elemento presente sia da aggiungere anche se, in base alla normativa, tutti gli impianti elettrici installati prima del 13 Marzo 1990 sono da considerarsi a norma, solo nel caso in cui tutti i requisiti siano idonei, cioè: che vengano muniti di un adeguato sistema di protezione e sezionamento, provvisti dell’interruttore differenziale e infine della certificazione di conformità o della dichiarazione di rispondenza dell’impianto elettrico.